Abbiamo usato quattro parole chiare spesso utilizzate per descrivere e commentare le vicende dell’Olocausto degli Ebrei negli anni del Nazismo e dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano –dalmata: prevaricazione, senza senso, discriminazione, ritorsione e le abbiamo abbinate ad altrettanti fatti più recenti.
La nostra pertanto non è una vera mostra ma il tentativo di creare un percorso di suggestioni, stimoli e indicazioni che permetta al visitatore di tornare a casa e riflettere: “è possibile che dopo tutto questo l’Umanità non abbia ancora imparato la lezione?”
Siete tutti invitati
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